Previsioni della quotazione Eni nel 2023

Previsioni della quotazione Eni nel 2023

21 Gennaio 2023 0 Di Antonio

Previsioni della quotazione Eni nel 2023: conviene acquistare o vendere? Ecco i nostri consigli per non sbagliare.

 

L’ENI (Ente Nazionale Idrocarburi) è una multinazionale italiana del settore energia, fondamentalmente petrolio, che è stata fondata come ente pubblico nel 1953 dallo Stato italiano, di cui è ancora proprietario attraverso Cassa Depositi e Prestiti.

Dopo un anno difficile a causa della pandemia, ENI sta tornando a crescere e potrebbe essere un’interessante opportunità di investimento.

Quando si considera l’acquisto di azioni ENI, è importante tenere d’occhio alcuni indicatori come il prezzo attuale, la variazione percentuale rispetto al giorno precedente, il volume degli scambi, il rapporto dividendo/prezzo, il dividendo per azione, il rapporto prezzo/utili, la capitalizzazione, il margine di profitto, il prezzo obiettivo medio e massimo e minimo, il margine EBITDA, il PEG ratio e il Price/Book.

ENI sta anche tornando a puntare sulle obbligazioni, offrendo 1 miliardo di euro di obbligazioni dal 16 gennaio 2023 al 20 gennaio, 27 gennaio o 3 febbraio a seconda se si vuole comprarle online o presso una sede di banca.

Tuttavia, se la richiesta sarà alta, l’offerta potrebbe arrivare fino a 2 miliardi di euro. Le obbligazioni avranno un valore minimo di 2.000 euro, un valore di 1.000 euro per obbligazione, il rimborso completo del capitale il 10 febbraio 2028 e un tasso di interesse fisso non inferiore al 4,30% al lordo delle tasse del 25%.

In generale, l’acquisto di azioni o obbligazioni ENI può essere un buon investimento, soprattutto se si considera la diversificazione del proprio portfolio e la crescita attesa del settore energetico.

Tuttavia, è importante fare una valutazione attenta e considerare tutti gli indicatori menzionati, nonché tenere conto della situazione economica generale e dei rischi associati all’investimento. Inoltre, è consigliabile consultare un consulente finanziario prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

 

+++++Articolo del 2018+++++

La società Eni nasce sotto forma di Ente Nazionale idrocarburi, nel 1992, viene trasformata in società per azioni.  La società è quotata in borsa, in particolare nel FTSE MIB, per quanto riguarda i fatturati dell’impresa, è tra le 90 aziende più quotate al mondo, si trova in circa 90 paesi, con più di 80 mila dipendenti al mondo.

 

Come si valutano le quotazioni Eni

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Le quotazioni della società Eni devono tener conto di almeno due importanti fattori, innanzitutto essendo una società che opera a livello internazionale, con ramificazioni in molti Paesi del mondo, deve tenersi conto dell’economia internazionale.

Se il mercato và male in alcuni Paesi anche le azioni Eni saranno coinvolte, con minor fiducia da parte dei molti investitori, e dunque, minori fondi investiti nell’azienda.

Oltre al mercato internazionale, bisognerà anche tener conto del prezzo del petrolio che varia da Paese a Paese, se il prezzo di petrolio e gas subisce dei cali, anche le quotazioni nei mercati della società ne risentiranno.

Nonostante queste variabili la società permane sul mercato, resistendo bene a tutte le impennante dei prezzi e alle crisi momentanee, riprendendosi in poco tempo.

 

Le quotazioni delle aziende Eni

Se si raffigura graficamente l’andamento della società in borsa, il grafico che ne viene fuori è molto semplice e di facile lettura, l’andamento dell’Eni è stato molto lineare, per subire un calo solamente nel 2008 durante il periodi di grande crisi, ma già durante l’anno dopo nel 2009, si sono già visti i segni di una ripresa evidente tornando alle quotazioni del passato.

Essendo correlato col prezzo del greggio le azioni sono calate nuovamente nel 2016, per la crisi del prezzo del petrolio.

Nonostante questi problemi, i dividendi azionari sono rimasti pressoché inalterati, oscillando tra i 0,55 e 0,65 centesimi ad azione.

Si tratta di dividenti abbastanza alti e costanti nel tempo, che hanno risentito poco dei periodi di crisi.

 

Investire in Eni

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Investire nelle aziende Eni è sicuramente un investimento al quanto sicuro, si tratta di un’azienda con una struttura molto solida.

Per investire in pacchetti classici bisogna tener conto che è necessario rivolgersi ad un esperto del settore, e preventivare che l’investimento sarà a medio lungo periodo, generalmente bisognerà aspettare dai 3 ai 5 anni per iniziare a vedere i primi frutti dell’investimento.

Inoltre in un’azienda di cosi’ grandi dimensioni l’investimento iniziale deve essere abbastanza elevato, con un capitale minimo di rischio proporzionato.

Chi invece desidera fare investimenti nel breve termine, è indirizzato verso il trading, una sorta di investimento di dimensioni inferiori, che consente nel breve periodo di ottenere soddisfazioni economiche dalle variazioni delle quotazioni sul mercato, influenzata dal prezzo del greggio e dal mercato internazionale.

Per fare trading ci sono diverse piattaforme online su cui iscriversi, alcune dedicate a broker meno esperti alle prime armi che possono seguire i passi dei broker più esperti, altre piattaforme invece hanno un rischio maggiore, con una quantità di titoli molto più elevata e più possibilità di investimento e guadagno.